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La fuga degli insonni
«Le Kisser sono la conseguenza, non la causa. Stava già andando tutto in malora prima»
Italia, 2043: la maggioranza della popolazione (punta dalle micidiali mosche Kisser) è ridotta allo stato di larve, mentre il corrotto Dipartimento Emergenze escogita soluzioni apocalittiche (nascoste in alcuni file). Un gruppo sgangherato di sopravvissuti, braccati da militari ferocissimi dotati di armi micidiali, tenta la fuga verso il mare e la libertà. Dopo l’evasione dalla clinica e dopo aver rubato un camion-frigorifero comincia il viaggio picaresco dal centro di Roma — con alcune scene cruciali in luoghi deputati dell’immaginario (come il Museo Maxxi, nel frattempo divenuto una megadiscoteca) — per arrivare al Porto di Civitavecchia e imbarcarsi per la Sardegna, ancora incontaminata.
Un’epica avventurosa, nutrita di fantascienza e horror, incontra una metafora politica che riguarda anche la massa teleguidata e inerte della democrazia attuale. Orwell e videogiochi, Black Mirror e Zero Calcare, Crichton e Il signore degli anelli… -
Il paese che era la nostra casa
«Un indimenticabile ritratto della Siria moderna. Una storia nitida e avvincente».
Dave Eggers
Nel 2011, poco dopo l’inizio della primavera araba, Alia Malek torna in Siria, il paese che i suoi genitori avevano lasciato per trasferirsi in America e sfuggire al regime di Assad. Nonostante le rivolte e la repressione, si respira ancora un clima di speranza, l’illusione di un cambiamento, tanto che Alia decide di restaurare la casa della nonna e restituirla al suo antico splendore.
Questo libro è un tuffo nel passato, un racconto in cui privato e quotidiano si intrecciano alla Grande Storia in un insieme avvincente e ricco di fascino. E la capacità di restituirci un mondo ormai finito – il profumo di gelsomino nelle strade, le vie strette cariche di segreti, gli amori e i tradimenti, gli aromi speziati delle cucine – è pari a quella di descrivere e interpretare il contesto geopolitico che ha portato le cose al punto in cui si trovano adesso.
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Una fortuna sfacciata
Il coraggio di guarire e rinascere
Magda ha pochi mesi quando le succede qualcosa che non dovrebbe mai succedere e che le segna la vita per sempre. Una pentola di acqua bollente le si rovescia addosso. Il viso è salvo, ma il petto resterà sfregiato per sempre.
È l’inizio di un calvario fatto di operazioni, lunghi ricoveri in clinica, soggiorni alle terme, accompagnato dalla sensazione di essere diversa e in qualche modo colpevole, responsabile di quello che è successo. Non sai quanto ha sofferto tua madre, le ripetono tutti. Non sai quanto si è sacrificata.
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Nessuna pretesa
Il romanzo d’esordio che “Le Monde” ha definito superbo
“Che cos’è una vita di successo?” è una delle numerose domande che Jeanine appunta sui post-it rosa ai quali affida le sue riflessioni. Per la figlia quei foglietti costituiscono un materiale cui attingere per decifrare quel grande enigma che è la vita di sua madre, insegnante di inglese in pensione, che riempie le sue settimane di attività e piccoli impegni passando dal corso di arabo alla moschea, al volontariato presso circoli e associazioni benefiche. La sua incontenibile curiosità per le vite degli altri la porta a ricercare, nelle situazioni e nei luoghi più disparati, un contatto con le persone che incontra, specie se sofferenti, emarginate, disadattate.
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Il fu Mattia Pascal
Il fu Mattia Pascal in un’edizione di pregio con prefazione di Antonio Pascale, illustrazioni di Ruggero Savinio e letture di Luca Micheletti
Il fu Mattia Pascal è il romanzo che apre il Novecento e anticipa tutti i temi che segneranno il percorso artistico del secolo: l’identità molteplice, il desiderio di fuga e di riscatto, l’illusione di poter cambiare radicalmente vita liberandola dalle pressioni sociali. L’acutezza psicologica del romanzo, del 1904, è in grado di denunciare l’inevitabile fragilità del sogno, sempre attuale, di inscenare vite artificiali e virtuali. Come indica Antonio Pascale nella sua ironica e illuminante lettura, questo intramontabile dramma esistenziale di Pirandello può essere inteso come una mappa universale dei sentimenti umani e un grido d’allarme lanciato per la nostra epoca. -
Di cosa stiamo parlando?
Un airbag contro l’invadenza aggressiva del linguaggio comuneDa sempre la conversazione quotidiana è caratterizzata da modi di dire che, volta a volta, esprimono lo spirito del tempo. Solo alcuni di essi sopravvivono darwinianamente e si riadattano alle nuove epoche: come il sempreverde “fico” o “figo”, inalterato dagli anni ’60 ad oggi. Nulla di cui scandalizzarsi. Non bisogna farsi censori del lessico e, se qualcuno dice “un attimino”, pazienza. Però mai come oggi, nella nostra società che ha rilanciato anche attraverso i social network la chiacchiera, quelle interiezioni hanno generato un inquinamento verbale che ha soprattutto la funzione di riempire il vuoto.
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Longevità di un’impostura: Michel Foucault
Foucault è ancora intoccabile?
Michel Foucault è considerato il più grande filosofo francese del suo tempo, un autore di culto che a decenni dalla morte viene ancora indicato come uno degli intellettuali più influenti della nostra epoca. Non sono mancate critiche al suo lavoro ma il pamphlet di Jean-Marc Mandosio, oltre a riesaminare l’eredità lasciata dall’autore di Le parole e le cose e Sorvegliare e punire, mette alla prova la coerenza tra la condotta e il pensiero di Foucault, mostrando come le sue teorie siano state orientate spesso da semplice convenienza.
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La pista Pasolini
È possibile un ritratto di Pasolini fuori di ogni retorica celebrativa?
Un francese di 23 anni viene in Italia sulle tracce dell’amato Pasolini, per cercare un “contatto carnale” con lui. Visita i suoi luoghi, parla con i suoi amici, frequenta gli stessi bar e ristoranti, spinto dal desiderio di toccare lo scrittore da vicino, di afferrare il mistero della sua poesia e del suo amore scandaloso per la vita. Ne nasce un memoir avvincente, il racconto poetico e personalissimo di un adolescente che riconosce in Pasolini un maestro.
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Lavorare sfianca
Ozio creativo per imparare l’arte del vivere
Gli autori si fanno interpreti e portavoce di una corrente eretica che valorizza l’ozio, il gioco, la creatività, l’eros, la vita frugale. Che non demonizza certo il lavoro, ma ne predilige l’aspetto sacro, il fare poco e bene, sottraendosi alle logiche di potere e al denaro come unico valore dell’esistenza. Il pensiero anarchico e il cristianesimo evangelico sono i fari guida del libro.
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Un quinquennio per nulla
Dall’autore de Il suicidio francese, un saggio provocatorio, irritante, scorretto, rivelatore.
Il quinquennio di Hollande è sfociato nel sangue. Con una macchia di un rosso vivo indelebile. Gli attentati contro Charlie e l’Hyper Cacher di Vincennes, e il massacro del Bataclan, annunciano l’inizio di una guerra civile francese, o peggio europea, e la grande sfida lanciata dall’islam alla civiltà europea sulla sua terra d’elezione.
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Il Misantropo
Il Misantropo di Molière riproposto a 350 anni dal suo debutto parigino
Il Misantropo di Molière in una traduzione di Renato Benvenuto virtuosisticamente fedele alla metrica originaria (versi alessandrini e rima baciata).
In allegato al volume il CD “Luca Micheletti legge Il Misantropo”
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Canone 2030
Quali libri italiani resteranno nel 2030, a darci conforto nell’anno in cui comincerà una piccola era glaciale? Abbiamo chiesto a 12 critici di indicarci le opere che formano un canone del presente, quelle cui si dà un valore particolare ed esemplare, e poi, appena distaccato, abbiamo chiesto a un filosofo – il tredicesimo – di compiere la stessa operazione per la sua disciplina.
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L’uomo nudo
Sono chiamati i big data. Li detengono Google, Apple, Facebook o Amazon, i giganti del digitale che succhiano miliardi di dati della nostra vita attraverso internet, gli smartphone e i dispositivi connessi. Il controllo delle nostre esistenze si verifica a tutto vantaggio di una nuova oligarchia mondiale. Per i big data la democrazia è obsoleta, come pure i suoi valori universali. Se li lasciamo fare diventeremo domani “uomini nudi”, senza memoria, programmati, sotto sorveglianza. È ora di agire.
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Interviste con alieni
Quattro interviste impossibili ad altrettanti alieni, che abitano epoche e paesi diversi; alieni perché refrattari alle nostre categorie e alla nostra mentalità. Raffaele La Capria ci offre la propria visione del mondo – scettica e incantata – attraverso le parole dei suoi interlocutori e indica una possibile arte del vivere fondata su stupore, curiosità e “ordine” della scrittura. Lo stile si adatta mimeticamente a ogni interlocutore, intrecciando eleganza e semplicità. Dentro lo sguardo eccentrico degli alieni, reinventato da un grande maestro della narrazione come La Capria, si rispecchia la nostra epoca.
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Io, D’Annunzio
«Chi di me, oggi e nei secoli, potrà indovinare quel che di me ho io voluto nascondere?»
Con una frase in cui D’Annunzio si svela e insieme si nasconde, Giordano Bruno Guerri apre questo libro che di D’Annunzio intende darci un’istantanea illuminante, libera finalmente da sovrastrutture retoriche.
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Il suicidio francese
Éric Zemmour, giornalista, saggista e conduttore televisivo, ripercorre i quarant’anni che sono seguiti alla morte del generale de Gaulle, interrogando il mondo della politica ma anche dell’economia, della letteratura, del cinema e perfino della musica.
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Tutti i colpevoli
Heidemberg, agente irregolare al soldo di Servizi diversi, è richiamato sul campo dalla CIA per un’operazione coperta nella quale l’Agenzia non può rischiare di essere coinvolta.
L’occasione perfetta per regolare vecchi conti con antichi nemici personali e svelare al mondo i responsabili della morte di Pasolini, uno dei sempre irrisolti, troppo numerosi, omicidi italiani. -
12 apostati
Esiste un pensiero critico nel nostro paese? 12 microsaggi si misurano in modo impietoso con mitologie e icone della cultura italiana, evitano la deriva di un pensiero debole, riaffermano la necessità di liberare verità da ideologia e mode.
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Fascisti!
Fascisti! è il romanzo di più di una generazione perduta e di una famiglia che del fascismo attraversa le vicende, dagli esordi ciechi e ingenui fino all’epilogo della terribile sconfitta. La cronaca puntuale del drammatico destino che ha inghiottito un Paese e i suoi abitanti.
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Il giardino delle delizie
Il giardino delle delizie, ovvero L’inganno democratico si interroga su come e attraverso quali scivolamenti logici le Dittature Utopiche Totalitarie del secolo scorso si sono infiltrate nella nostra presunta Democrazia con la loro follia ideologica travestita da politicamente corretto.