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Wake in fright
«Un’opera profondamente perturbante e sconvolgente.
Mi ha lasciato senza parole».Martin Scorsese
Il giovane John Grant insegna in una scuola sperduta nell’immenso deserto australiano. Durante le roventi vacanze natalizie si ritrova a passare per la piccola città mineraria di Bundanyabba – soprannominata dagli abitanti “La Yabba”. Dovrebbe rimanerci solo una notte prima di prendere il volo verso Sidney – il mare, la donna di cui è innamorato, la civiltà – ma la sosta si rivela fatale.
Un piccolo, potente capolavoro, spietato nell’indagare la miseria della natura umana.
Un incubo difficile da dimenticare. -
Short Story 2019 (ebook)
Il concorso Short Story, promosso da Enrico Damiani Editore allo scopo di valorizzare il genere del racconto, giunge alla V edizione.
Vi ringraziamo per aver partecipato così numerosi, scegliere i dieci finalisti e i tre vincitori non è stato facile per la nostra giuria, presidiata dalla scrittrice e giornalista Nicoletta Polla-Mattiot, fondatrice dell’Accademia del Silenzio nonché curatrice del nostro libro Esplorare il silenzio.
Il tema proposto per questa V edizione, il silenzio, non era dei più semplici; ci avete sorpreso con i vostri racconti, di argomento storico o fantasy, riflessivi o noir, brevi e densi o capaci di intrattenere per pagine e pagine.Abbiamo infine raccolto in un ebook gratuito i dieci finalisti del premio, comprendenti i primi tre classificati seguiti dagli altri partecipanti meritevoli in ordine alfabetico.
L’assurdità della guerra, l’incomprensione fra estranei, i rischi dei social network, l’ignoranza del passato, il disagio dell’adolescenza… In quanti modi diversi avete saputo declinare il silenzio!
Scoprite con noi cosa può nascondersi sotto l’apparente ineffabilità.
Buona lettura, e congratulazioni ai vincitori.
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Hybrid
«L’umanità sogna di oltrepassarsi proprio quando sente di essere sull’orlo di una catastrofe».
Al postumano (o transumano) ci siamo già arrivati: cibo geneticamente modificato, protesi di nuova generazione, tecnologie riproduttive, clonazione… Tutto questo può essere visto sia come felice opportunità (con nuove straordinarie forme di soggettività, aperta anche verso gli animali) sia come cupa distopia (l’incubo di una intelligenza artificiale in grado di governare il mondo senza di noi).
Un gruppo di scienziati e umanisti ci guida nelle profondità del problema e delle sue implicazioni bioetiche, lasciando poi a noi la scelta: sgomenti o entusiasti?
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Una scuola senza muri
«Bisogna combattere per evocare nel risveglio un’altra visione, per reinventare la vita come umana…».
Si chiamano Makan, Idowu, Teresa, Bomani, Trésor, Mariela, Amadou. I loro fragili passaporti li condannerebbero a restare dove sono, nel deserto della miseria e della guerra, ma non hanno altra scelta. Come Giacobbe che combatte tutta la notte al buio in un estenuante corpo a corpo con uno sconosciuto, attraversano il mare in una lacerante e disumana ricerca di salvezza, di identità.
Laura Bosio, che insieme a tanti volontari li accoglie nelle aule della sua scuola senza muri, dà voce alle loro storie, incrocia i loro sguardi, accoglie le loro reazioni quando, costretti a rispondere «bene» alla domanda «come stai?» del manuale, «ridono, rovesciandosi all’indietro sullo schienale della sedia e allargando le braccia». -
Milano adagio
«L’adagio è uno stile di vita. Un antidoto alla fretta e al frastuono. Una bussola che ci porta là dove vogliamo andare».
Questa non è una guida esaustiva ma un viaggio controcorrente, una passeggiata da flâneur, un filo che si srotola tra chiostri e bistrot, musei, cinema e panchine. A condurlo è l’adagio urbano, il piacere di dedicarsi del tempo anche quando il tempo non c’è. In questa mappa dell’anima, Teresa Monestiroli smette di correre e invita ad ascoltare il silenzio, tuffarsi in un quadro o sedersi a un caffè per sentirsi felici.
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Quando si contempla
«L’incontro con la natura mi riconduce sempre a me, a ciò che ancora non so e a ciò che, sapendo, non vivo pienamente».
Cosa significa contemplare? Significa vedere oltre ciò che si guarda, ascoltare oltre ciò che si ode, sentire oltre la sensazione che si prova. E, così facendo, fecondare il proprio mondo spirituale, attivare in sè il senso della propria appartenenza alla vita cosmica. In questo memoir interiore e piccolo breviario di mindfulness naturale, Adriana Bonavia Giorgetti ripercorre la propria storia sub specie contemplationis, riconoscendo che la contemplazione può offrirsi spontaneamente e può pure venire consapevolmente coltivata come facoltà dello spirito in ogni fase della vita. -
Un pugno di mosche
«Conoscevo molto bene la sensazione della melma, una sensazione dolce e ripugnante allo stesso tempo. Aveva fatto parte di tutta la mia infanzia».
Quando Laurent Malèvre torna dopo molti anni al cupo paese natale – un “buco dimenticato, in mezzo al nulla” – trova ad accoglierlo un passato in frantumi, che non può o non vuole affrontare. Un padre morto giovane, una madre funesta, uno zio, il cognato-compagno, malato terminale, una cugina rancorosa incarnano un mondo sgradevole e stagnante. Aleggia su questo umido scorcio di campagna francese, intorno a segreti irrivelabili, un male sottile e diffuso, che contamina le cose dal di dentro, così come le mosche ronzano tra le pieghe di una realtà sull’orlo della decomposizione. Ma anche il protagonista oscilla fra detto e non detto, a cominciare dall’amica Claire, che presenta a tutti come Constance, la moglie incinta.
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Short Story 2015-2018 (ebook)
Per commemorare la quarta edizione del premio letterario Short Story, Enrico Damiani Editore vi propone un ebook in edizione speciale, contenente le terzine vincitrici dei primi quattro cicli del concorso, dal 2015 al 2018.
I protagonisti sono 12 agili racconti che si confrontano con le tematiche della contemporaneità, dall’immigrazione alla mancanza di lavoro, dalla disabilità alla tossicodipendenza.
Il risultato è un prezioso ebook, prefato dal presidente della giuria, il critico letterario e saggista Filippo La Porta (per Enrico Damiani Editore curatore di Di che cosa stiamo parlando?, Canone 2030 e 12 apostati)
Abbiamo deciso di offrire ai nostri lettori l’antologia Short Story 2015-2018 in modo gratuito, per promuovere la diffusione del prestigioso genere del racconto breve.
Buona lettura.
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Gli angusti limiti del politicamente corretto
Gli angusti limiti del politicamente corretto evidenzia alcune delle incongruenze prodotte dal pensare secondo le rigide griglie di posizioni ideologiche codificate, che si rivelano particolarmente inadeguate davanti a fenomeni connessi all’arte e alla libertà di espressione.
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Il cuore del polpo
«Giovanni pensa al cuore del polpo, mentre ricopre Argo di terra. Tre cuori, pensa: come me: Julie, Carmela, Bianca. Le tre parti di un organo solo».
La vita di Giovanni Ferraro, rancoroso e diligente liceale piemontese, scorre banale: i pochi amici, l’insofferenza per la provincia, le letture scolastiche, l’invadenza della madre, la prima cotta. Fra l’immaturità sentimentale e un’insoddisfazione profonda e velenosa, Giovanni si fa uomo – e marito, e padre – senza diventare mai adulto. Come il polpo con i suoi tre cuori, Giovanni si avviluppa intorno ai suoi tre grandi amori in un labirinto crudele, da cui non è possibile distogliere lo sguardo. Una raffinata narrazione che affronta senza paura l’orrore intrappolato nella “normalità”.
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Esplorare il silenzio
«Non basta stare zitti. Occorre uno scopo, una strategia, una volontà. Non per negare la comunicazione, ma per espanderla».
Si può parlare con il silenzio? Che ruolo ha il silenzio nella società contemporanea? Quali orizzonti apre alla letteratura e alla poesia, alla natura e alla scienza, alla psicoanalisi e all’antropologia, al cinema e al teatro, alla musica e alla linguistica? Quando è una scelta consapevole, il silenzio ci conduce al dialogo inteso come ascolto, come contrappunto fecondo di pieni e di vuoti. Perché il silenzio è il linguaggio dei sentimenti e delle passioni forti, è un potente strumento di relazione autentica, indispensabile alla comunicazione. Offre al ritmo quotidiano dell’esistenza il ristoro di una pausa, la dimensione del mistero, il privilegio di potersi fermare. Per andare più a fondo, più lontano.
Con saggi di Massimo Canevacci, Franco Farinelli, Giorgio Ieranò, Massimo Kaufmann, Giuseppe Maffei, Carlo Migliaccio, Raul Montanari, Franca Parodi Scotti, Andrea Pirovano, Alberto Schön, Manuela Trinci.
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Il giudice e Mussolini
«Quell’uomo aveva fatto tremare i palazzi del potere… Contro di lui s’erano mossi capi di Stato e di governo, re e dittatori, ministri e spioni, feroci energumeni e donnine assoldate, nemici palesi e amici fraudolenti, ma minacce di morte e appetibili lusinghe non erano bastate a frenare la sua corsa verso la verità».
Allo scoccare della seconda guerra mondiale, il vecchio Mauro del Giudice vive a Vieste. La sua è una routine da pensionato: qualche passeggiata, i libri, pochi amici, la figlia adottiva Franca e sua madre Vincenza, il mare chiaro del Gargano. E, sottotraccia, l’attività sovversiva contro il fascismo.
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Indietro non si torna
«Tutto è cominciato quando mi sono reso conto che potevo pensare con la mia testa. Mi ci sono voluti anni».
Membro degli Skver, una delle sette chassidiche più radicali degli Stati Uniti, Shulem cresce alle porte di New York seguendo minuziosamente la “Legge”. Non conosce niente del mondo esterno, tutto quello che sa è che bisogna evitarlo. Dopo un matrimonio combinato, si ritrova a trent’anni con cinque figli e la strada segnata. Ma mentre conduce un’esistenza ligia ai precetti e chiusa a qualunque domanda, dentro di lui ferve un’inquietudine che non trova risposta. Finché un piccolo atto di trasgressione, accendere la radio, mette in crisi il suo sistema di credenze e dà inizio a un doloroso processo di emancipazione.
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Gli ultimi giorni di Maometto
«Un rivoluzionario ritratto-inchiesta».
La Lettura del Corriere della Sera
Medina, lunedì 8 giugno 632. Il sole accecante infiamma l’orizzonte, ma il calore di questa giornata sembra persino clemente se paragonato alla febbre che consuma il corpo di Maometto. Poche ore dopo il Profeta esalerà il suo ultimo respiro. Intorno a lui, i suoi compagni più stretti, i fedeli della nuova religione tremano, oppressi dal timore che sia arrivato il momento dell’Apocalisse.
Qual è la malattia che l’ha ucciso? E perché due giorni dopo la sua morte nessuno ha pensato a seppellirlo? Nel racconto dettagliato dell’avvenimento più misterioso della storia dell’Islam, Hela Ouardi, esplora le antiche fonti che hanno descritto l’avvenimento, rivelando un altro volto del Profeta, un uomo minacciato da più parti, indebolito dalle rivalità interne. Il ritratto di un uomo in carne e ossa, libero dalla visione ideologica che ne influenzerà l’immagine in futuro, uno studio accurato e documentato che si legge come un romanzo.
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La fuga degli insonni
«Le Kisser sono la conseguenza, non la causa. Stava già andando tutto in malora prima»
Italia, 2043: la maggioranza della popolazione (punta dalle micidiali mosche Kisser) è ridotta allo stato di larve, mentre il corrotto Dipartimento Emergenze escogita soluzioni apocalittiche (nascoste in alcuni file). Un gruppo sgangherato di sopravvissuti, braccati da militari ferocissimi dotati di armi micidiali, tenta la fuga verso il mare e la libertà. Dopo l’evasione dalla clinica e dopo aver rubato un camion-frigorifero comincia il viaggio picaresco dal centro di Roma — con alcune scene cruciali in luoghi deputati dell’immaginario (come il Museo Maxxi, nel frattempo divenuto una megadiscoteca) — per arrivare al Porto di Civitavecchia e imbarcarsi per la Sardegna, ancora incontaminata.
Un’epica avventurosa, nutrita di fantascienza e horror, incontra una metafora politica che riguarda anche la massa teleguidata e inerte della democrazia attuale. Orwell e videogiochi, Black Mirror e Zero Calcare, Crichton e Il signore degli anelli… -
Il paese che era la nostra casa
«Un indimenticabile ritratto della Siria moderna. Una storia nitida e avvincente».
Dave Eggers
Nel 2011, poco dopo l’inizio della primavera araba, Alia Malek torna in Siria, il paese che i suoi genitori avevano lasciato per trasferirsi in America e sfuggire al regime di Assad. Nonostante le rivolte e la repressione, si respira ancora un clima di speranza, l’illusione di un cambiamento, tanto che Alia decide di restaurare la casa della nonna e restituirla al suo antico splendore.
Questo libro è un tuffo nel passato, un racconto in cui privato e quotidiano si intrecciano alla Grande Storia in un insieme avvincente e ricco di fascino. E la capacità di restituirci un mondo ormai finito – il profumo di gelsomino nelle strade, le vie strette cariche di segreti, gli amori e i tradimenti, gli aromi speziati delle cucine – è pari a quella di descrivere e interpretare il contesto geopolitico che ha portato le cose al punto in cui si trovano adesso.
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Una fortuna sfacciata
Il coraggio di guarire e rinascere
Magda ha pochi mesi quando le succede qualcosa che non dovrebbe mai succedere e che le segna la vita per sempre. Una pentola di acqua bollente le si rovescia addosso. Il viso è salvo, ma il petto resterà sfregiato per sempre.
È l’inizio di un calvario fatto di operazioni, lunghi ricoveri in clinica, soggiorni alle terme, accompagnato dalla sensazione di essere diversa e in qualche modo colpevole, responsabile di quello che è successo. Non sai quanto ha sofferto tua madre, le ripetono tutti. Non sai quanto si è sacrificata.
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Nessuna pretesa
Il romanzo d’esordio che “Le Monde” ha definito superbo
“Che cos’è una vita di successo?” è una delle numerose domande che Jeanine appunta sui post-it rosa ai quali affida le sue riflessioni. Per la figlia quei foglietti costituiscono un materiale cui attingere per decifrare quel grande enigma che è la vita di sua madre, insegnante di inglese in pensione, che riempie le sue settimane di attività e piccoli impegni passando dal corso di arabo alla moschea, al volontariato presso circoli e associazioni benefiche. La sua incontenibile curiosità per le vite degli altri la porta a ricercare, nelle situazioni e nei luoghi più disparati, un contatto con le persone che incontra, specie se sofferenti, emarginate, disadattate.
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Il fu Mattia Pascal
Il fu Mattia Pascal in un’edizione di pregio con prefazione di Antonio Pascale, illustrazioni di Ruggero Savinio e letture di Luca Micheletti
Il fu Mattia Pascal è il romanzo che apre il Novecento e anticipa tutti i temi che segneranno il percorso artistico del secolo: l’identità molteplice, il desiderio di fuga e di riscatto, l’illusione di poter cambiare radicalmente vita liberandola dalle pressioni sociali. L’acutezza psicologica del romanzo, del 1904, è in grado di denunciare l’inevitabile fragilità del sogno, sempre attuale, di inscenare vite artificiali e virtuali. Come indica Antonio Pascale nella sua ironica e illuminante lettura, questo intramontabile dramma esistenziale di Pirandello può essere inteso come una mappa universale dei sentimenti umani e un grido d’allarme lanciato per la nostra epoca. -
Di cosa stiamo parlando?
Un airbag contro l’invadenza aggressiva del linguaggio comuneDa sempre la conversazione quotidiana è caratterizzata da modi di dire che, volta a volta, esprimono lo spirito del tempo. Solo alcuni di essi sopravvivono darwinianamente e si riadattano alle nuove epoche: come il sempreverde “fico” o “figo”, inalterato dagli anni ’60 ad oggi. Nulla di cui scandalizzarsi. Non bisogna farsi censori del lessico e, se qualcuno dice “un attimino”, pazienza. Però mai come oggi, nella nostra società che ha rilanciato anche attraverso i social network la chiacchiera, quelle interiezioni hanno generato un inquinamento verbale che ha soprattutto la funzione di riempire il vuoto.