Short Story arriva alla sua VI edizione in questo 2020 che ha segnato profondamente le vite di tutti. Lo sforzo collettivo della quarantena è stato una prova dura, che ci ha fatti sprofondare in un tempo sospeso, disturbato da un incessante flusso di informazioni contraddittorie. In questa confusione, la narrazione breve può proporsi come il ritorno a un’espressione di sé più concisa, quindi più intensa.
Per questa edizione del premio letterario, Enrico Damiani Editore ha voluto omaggiare la città di Brescia, chiamata “Leonessa d’Italia”, sede della casa editrice. Nella scorsa primavera Brescia è diventata tristemente nota come una delle province italiane maggiormente colpite dal virus. Le immagini dei suoi ospedali hanno fatto il giro del mondo, insieme alle storie dolorose dei sanitari e dei malati.
Terra operosa, silenziosa e intrisa di storia, Brescia ha sempre saputo accogliere e innovare. Negli ultimi anni la città si è animata di musica e incontri, anche grazie a una generazione di giovani che ne ha saputo cogliere le potenzialità. La nomina di Brescia e Bergamo a Capitali italiane della Cultura nel 2023 ha aperto uno spiraglio di speranza per un territorio che vuole ripartire e far conoscere le proprie bellezze.
Abbiamo quindi selezionato per la Giuria due personalità bresciane che da sempre hanno dato risalto alla vita culturale della città: il senatore Paolo Corsini, ex-sindaco di Brescia, autore di numerosi saggi a carattere storico e politico; e Massimo Tedeschi, giornalista e scrittore, che, come caporedattore del “Corriere della Sera”, ha fondato e diretto il dorso bresciano del quotidiano di via Solferino ed è oggi presidente dell’AAB, Associazione Artisti Bresciani.
Ringraziamo i tantissimi partecipanti al concorso, bresciani e non, che hanno raccontato la città del passato e del presente. Anche quest’anno ci avete sorpreso con il vostro entusiasmo.
Dalla Prefazione di Short Story 2020
Il Premio Letterario Short Story 2020, bandito anche quest’anno da Enrico Damiani Editore, è iniziativa meritevole per molti motivi. Esso offre a scrittori, non necessariamente affermati, l’occasione per raggiungere un largo pubblico e di farlo in un contesto comparativo – più che competitivo – che consente raffronti e apprezzamenti, e soprattutto garantisce occasioni di crescita. Scegliendo il genere della short story, inoltre, esso costringe gli autori a una concisione che esalta la capacità narrativa, condensa gli stili, sintetizza i meriti. Quanto mai opportuna, poi, la decisione di dedicare l’edizione del 2021 e i relativi racconti alla città di Brescia, duramente provata dal Covid-19, prossima capitale italiana della cultura – insieme a Bergamo – nel 2023.
I finalisti
Giuseppe Muscardini (Il contagio dell’anima) ha avuto la felice intuizione di far parlare un medico in quarantena dipanando le riflessioni angosciate. I dubbi, le ansie sperimentate durante il primo lockdown rendono il protagonista, autenticamente, uno di noi.
Tiziana Crotti (L’ultimo canto) sceglie di dare voce a una vittima del virus con una prosa franta, sintetica, drammatica che restituisce la tensione dei giorni del dolore e del lutto.
Cristina Vischi (La piazza) restituisce sapientemente la frequentazione quotidiana di una piazza di Brescia. Il suo trascolorare con le stagioni, il suo variare negli anni diventano una sorta di memoir esistenziale.
Notevoli anche le prove fornite da Francesco Paolo Gambino, con la simulazione di un reportage giornalistico; Antonio Antonelli con un testo pervaso di passione civile; Nadia Campanelli con la sua profondità introspettiva e memorialistica; Ombretta Costanzo con un realismo magico che sfocia nel bilancio esistenziale; Stefano Ciancio con la vivida descrizione di esperienze contemporanee.