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Una scuola senza muri
«Bisogna combattere per evocare nel risveglio un’altra visione, per reinventare la vita come umana…».
Si chiamano Makan, Idowu, Teresa, Bomani, Trésor, Mariela, Amadou. I loro fragili passaporti li condannerebbero a restare dove sono, nel deserto della miseria e della guerra, ma non hanno altra scelta. Come Giacobbe che combatte tutta la notte al buio in un estenuante corpo a corpo con uno sconosciuto, attraversano il mare in una lacerante e disumana ricerca di salvezza, di identità.
Laura Bosio, che insieme a tanti volontari li accoglie nelle aule della sua scuola senza muri, dà voce alle loro storie, incrocia i loro sguardi, accoglie le loro reazioni quando, costretti a rispondere «bene» alla domanda «come stai?» del manuale, «ridono, rovesciandosi all’indietro sullo schienale della sedia e allargando le braccia».