-
Scuolitudine
«La scuola non serve a “preparare i ragazzi e le ragazze per il mondo del lavoro” o a “essere un bel voto”, ma a insegnare agli studenti a guardare negli occhi le inquietudini e le bellezze del vivere e a dipingere meravigliosi orizzonti verso cui indirizzare l’esistenza».
Barbasimpsio: dialogo sulla scuolitudine recupera la diretta!
Stella Grillo (Libreriamo) intervista Chiara Foà e Matteo Saudino
-
Cerchi di capire, prof
Di che parliamo, quando parliamo di giovani? Come vivono l’università, il lavoro, le relazioni con gli adulti? Avere vent’anni oggi è così diverso da tanti anni fa?
-
Lessico della nuova scuola (ebook)
28 voci per pensarla e progettarla Prosegui sul sito del rivenditoreLessico della nuova scuola (ebook)
«Questo libro ha dato voce a tutti, specialisti e non, perché la scuola è di tutti».
Domenico Squillace
Lessico della nuova scuola è un libro corale, scritto da chi a scuola insegna e impara, da chi sulla scuola riflette e costruisce, da chi nella scuola crede, scommette, spera.
Da alleanza a intelligenza, da curiosità a rivoluzione, da desiderio a tempo, 28 parole che descrivono, immaginano, cambiano la scuola di oggi e di domani. 28 parole che contribuiscono a comporre un nuovo lessico, uno strumento vivo, in continuo movimento, che ci aiuti a parlare, ad ascoltare, a pensare. Per tenere le porte sempre aperte.
-
Una scuola senza muri
«Bisogna combattere per evocare nel risveglio un’altra visione, per reinventare la vita come umana…».
Si chiamano Makan, Idowu, Teresa, Bomani, Trésor, Mariela, Amadou. I loro fragili passaporti li condannerebbero a restare dove sono, nel deserto della miseria e della guerra, ma non hanno altra scelta. Come Giacobbe che combatte tutta la notte al buio in un estenuante corpo a corpo con uno sconosciuto, attraversano il mare in una lacerante e disumana ricerca di salvezza, di identità.
Laura Bosio, che insieme a tanti volontari li accoglie nelle aule della sua scuola senza muri, dà voce alle loro storie, incrocia i loro sguardi, accoglie le loro reazioni quando, costretti a rispondere «bene» alla domanda «come stai?» del manuale, «ridono, rovesciandosi all’indietro sullo schienale della sedia e allargando le braccia».