Un quinquennio per nulla
Éric Zemmour
Questo ritorno del tragico si scontra con una bonarietà presidenziale ai limiti della vacuità. Come se la storia avesse atteso, ironica, che all’Eliseo si installasse il presidente più mediocre della Quinta Repubblica per prendere il sopravvento. Come se il destino funesto della Francia dovesse nuovamente dar corpo alla celebre formula del generale de Gaulle dopo la sua visita al povero presidente Le- brun, frastornato dalla débâcle del 1940: “In fondo, come capo dello Stato, gli erano mancate due cose: essere un capo e avere uno Stato”. Come se la caduta da Pompidou a Sarkozy non fosse stata suffi– ciente, non abbastanza umiliante. Quest’ultimo era stato eletto per diventare primo ministro; il suo successore per diventare ministro del Tesoro. Un quinquennio per nulla.
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