Descrizione
Dalla Prefazione di Short Story 2020
Il Premio Letterario Short Story, bandito anche quest’anno da Enrico Damiani Editore, è iniziativa meritevole per molti motivi. Esso offre a scrittori, non necessariamente affermati, l’occasione per raggiungere un largo pubblico e di farlo in un contesto comparativo – più che competitivo – che consente raffronti e apprezzamenti, e soprattutto garantisce occasioni di crescita. Scegliendo il genere della short story, inoltre, esso costringe gli autori a una concisione che esalta la capacità narrativa, condensa gli stili, sintetizza i meriti. Quanto mai opportuna, poi, la decisione di dedicare l’edizione del 2021 e i relativi racconti alla città di Brescia, duramente provata dal Covid-19, prossima capitale italiana della cultura – insieme a Bergamo – nel 2023.
I finalisti
Giuseppe Muscardini (Il contagio dell’anima) ha avuto la felice intuizione di far parlare un medico in quarantena dipanando le riflessioni angosciate, i dubbi, le ansie sperimentate durante il primo lockdown. Riflessioni che rendono il protagonista, autenticamente, uno di noi.
Tiziana Crotti (L’ultimo canto) sceglie di dare voce a una vittima del virus con una prosa franta, sintetica, drammatica che restituisce la tensione dei giorni del dolore e del lutto.
Cristina Vischi (La piazza) restituisce sapientemente la frequentazione quotidiana di una piazza di Brescia, il suo trascolorare con le stagioni, il suo variare negli anni fino a diventare una sorta di memoir esistenziale.
Notevoli anche le prove fornite da Francesco Paolo Gambino, con la simulazione di un reportage giornalistico, Antonio Antonelli con un testo pervaso di passione civile, Nadia Campanelli con la sua profondità introspettiva e memorialistica, Ombretta Costanzo con un realismo magico che sfocia nel bilancio esistenziale, Stefano Ciancio con la vivida descrizione di esperienze contemporanee.