Senza posa. Lorenzo Lotto, tra Venezia, Bergamo e le Marche
Lorenzo Lotto non ha vita facile. Nato nel periodo più glorioso dell’arte italiana, si trova a competere con Leonardo e Raffaello, Michelangelo e Tiziano. Così, pur essendo uno dei più grandi artisti del suo tempo, dà il meglio di sé in provincia, in centri minori o addirittura in paesini quasi introvabili sulla mappa. Una carriera in movimento, la sua, tra il Veneto, la Lombardia, le Marche, che vede in Bergamo una tappa cruciale e che lo conduce alla meta finale, il santuario di Loreto. Un approdo scritto nel nome “Lorenzo”, così come lo è il destino di “lottare” per un successo che sembra sfuggire sempre dalle dita.
In Senza posa. Lorenzo Lotto, tra Venezia, Bergamo e le Marche, l’ormai anziano pittore è colto da Stefano Zuffi proprio sulle soglie del santuario, mentre sussurra a monsignor Gaspare Dotti il racconto della sua vita: una confessione senza veli, che porta il lettore dentro ai capolavori e alle vicende di una esistenza tortuosa. Ne emerge il ritratto intimo di un uomo che Pietro Aretino, in una lettera agrodolce, ha definito “più della bontà buono e più della virtù virtuoso”.
L’autore
Stefano Zuffi, storico dell’arte, è membro del comitato scientifico della Pinacoteca di Brera e curatore della Pinacoteca Civica di Ancona. È stato responsabile di collane di successo dedicate alle arti figurative come gli Artbook e I dizionari dell’arte e ha scritto oltre cento volumi di divulgazione culturale, legati soprattutto al periodo rinascimentale e barocco. Con Enrico Damiani Editore ha pubblicato Eterni ragazzi. Raffaello e Mozart, due vite allo specchio (2020) e Paradiso per due. Giotto e Dante, dalle pecore alle stelle (2021).