La Pista Pasolini: è possibile un ritratto di Pasolini fuori di ogni retorica celebrativa?
Un francese di 23 anni viene in Italia sulle tracce dell’amato Pasolini, per cercare un “contatto carnale” con lui. Si identifica in modo viscerale con la sua opera e con la sua tormentata biografia. Visita i suoi luoghi, parla con i suoi amici, frequenta gli stessi bar e ristoranti, spinto dal desiderio di toccare lo scrittore da vicino, di afferrare il mistero della sua poesia e del suo amore scandaloso per la vita. Ne nasce un memoir avvincente, un reportage dell’anima intrecciato con le parole stesse dello scrittore, il racconto poetico e personalissimo di un adolescente che riconosce in Pasolini un maestro. Una scrittura trasparente e devota, emotiva e interrogante.
«Quel mattino di gennaio il pallore del cielo si confonde con quello del mare, grigio agitato che dà al giorno il suo colore elettrico. Il silenzio non esiste, spezzato dall’infrangersi delle onde. Putrida Ostia, con i suoi edifici a pagoda e i suoi negozi chiusi, da cui si scorgono i palazzi del lungomare, immensi di fronte a quell’orizzonte piatto che è il Mediterraneo. Pasolini è venuto a morire accanto a questa architettura triste e senz’anima, addobbata soltanto per divertire i turisti stagionali. Sono partito da Termini all’alba. Le arcate della stazione fanno da riparo agli immigrati che vi dormono sotto, distesi sulla loro solitudine, avvolti dalla luce smorta degli atri della stazione. La pubblicità che scorre ininterrottamente sulle schermate non li sveglia. Le frasi si ripetono all’infinito, una ninna nanna».
L’Autore
Pierre Adrian (1991) vive a Parigi. La Pista Pasolini è il suo primo libro.