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Wake in fright
«Un’opera profondamente perturbante e sconvolgente.
Mi ha lasciato senza parole».Martin Scorsese
Il giovane John Grant insegna in una scuola sperduta nell’immenso deserto australiano. Durante le roventi vacanze natalizie si ritrova a passare per la piccola città mineraria di Bundanyabba – soprannominata dagli abitanti “La Yabba”. Dovrebbe rimanerci solo una notte prima di prendere il volo verso Sidney – il mare, la donna di cui è innamorato, la civiltà – ma la sosta si rivela fatale.
Un piccolo, potente capolavoro, spietato nell’indagare la miseria della natura umana.
Un incubo difficile da dimenticare. -
Un pugno di mosche
«Conoscevo molto bene la sensazione della melma, una sensazione dolce e ripugnante allo stesso tempo. Aveva fatto parte di tutta la mia infanzia».
Quando Laurent Malèvre torna dopo molti anni al cupo paese natale – un “buco dimenticato, in mezzo al nulla” – trova ad accoglierlo un passato in frantumi, che non può o non vuole affrontare. Un padre morto giovane, una madre funesta, uno zio, il cognato-compagno, malato terminale, una cugina rancorosa incarnano un mondo sgradevole e stagnante. Aleggia su questo umido scorcio di campagna francese, intorno a segreti irrivelabili, un male sottile e diffuso, che contamina le cose dal di dentro, così come le mosche ronzano tra le pieghe di una realtà sull’orlo della decomposizione. Ma anche il protagonista oscilla fra detto e non detto, a cominciare dall’amica Claire, che presenta a tutti come Constance, la moglie incinta.
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No regrets, Coyote
Nella Florida di No regrets, Coyote disagi, follie, crimini quotidiani creano le condizioni per la strage senza tregua che invade un’America malata di welfare, corruzione, droga, avidità bulimica di cibi e cose.